Cippando..

ora mu cattu.

...115? ma cosa la misura della vela espressa in mq.? ah, no già la misura della tavola espressa in litri...ormai con le misure grandi ho perso la mano....

ssb macchè, voleva dire 11.5 ....

se c'era onda è la misura del longboard 11,5 piedi ignoranti.

qualcuno l'ha letto, altri no, quindi lo ripropongo come testo illuminante per tutti quelli che, come me, creano un blog per scegliere tra una pinna 19.5 ed una 20.
il testo non è ovviamente mio il sito dal quale l'ho preso è http://web.mac.com/simone.deluca/iWeb/Sito%20Theduke/65C2B71D-D5A6-4200-8E7F-A1921BD92AEB/84D7D1FE-72E2-4709-9360-FA42F207B041.html
ma visto che il link non si apre lo copio ed incollo di seguito .... meditate, gente meditate .....

IL WINDSURFISTA TECNOLOGICO

l Windsurfista tecnologico vive in simbiosi con la sua attrezzatura, vive PER la sua attrezzatura. Ed infatti per poterla trasportare ha bisogno almeno di un furgone, diciamo un Ducato, perché in una station wagon non entrerebbe tutto il suo “quiver”. Già il “quiver” perché la sua non è un’attrezzatura come tutti i comuni mortali, è un “quiver” come quello di Bjorn quando si sposta in giro per il mondo tra gare di Slalom 42, Speed, Wave e Photoshooting per i suoi sponsor. Peccato che il nostro windsurfista tecnologico abbia un raggio di azione di 100 chilometri da Roma. Nel suo furgone ci sono 12 vele. Quelle da formula per i venti leggeri (6-15 nodi) e il mare piatto, quelle da freerace per i venti un po’ meno leggeri e il choppetto (12-18 nodi) quelle da wave tutte tramate per quando tira un po’ di più (16-25 nodi) e quella piccola per quando fa veramente vento (dai 20 nodi in su). Le tavole sono in proporzione, Formula, Slalom, Freewave, Wave. Dalle 4 alle 6. Ha più alberi lui che il signor IKEA: quelli da race rigorosamente 100% carbonio e a diametro standard, quelli da wave a diametro ridotto, sempre 100% carbonio, quelli per le giornate nuvolose e quelli per quando vuole proprio superare la barriera del suono con il suo slalom. Totale dagli 8 ai 12 alberi diversi che possono anche essere incrociati: dal top del 4.30 con il bottom del 4.00, al bottom del 4.90 con il top RDM del 3.70 perché lui, “homo tecnologicus” avverte ogni minima differenza sapendo che senza un giusto trimmaggio la sua prestazione in acqua non sarà perfetta.
Poi le pinne: 48 pinne che vanno da 0 a 108 cm dal Wave per Ho’okipa allo speed per la Namibia. Se la MFC ne facesse una fatta apposta e solo per il choppone di Campo di Mare la comprerebbe subito per evitare quel fastidioso spin-out. Superfluo dire che il tutto non è databile anteriormente all’Anno Domini 2006. Con tutto questo popò di attrezzatura (a cui si somma l’anemometro satellitare con collegamento Web a Windguru, e il GPS per vedere la velocità durante i suoi allenamenti) capirete da voi che scegliere cosa usare, nelle condizioni delle nostre coste dove si passa dalle onde frangenti e 10 nodi, all’acqua piatta e 35 nodi in 3 ore può essere questione spinosa.
Ed infatti il windsurfista tecnologico lo sa e per questo arriva sullo spot per primo. D’estate quando anche il termico è pigro e si alza alle 14, lui è in spiaggia alle 7.20. Ovviamente alle 8.40 il “tecnologico” comincia ad avvertire le prime raffiche attorno ai 6-7 nodi. Sa che in quelle condizioni può planare con il formula e la 11 m2 se la pinna è quella giusta e allora monta. Esce per il primo bordo, non plana perché i 6 nodi sono di picco, pompa come un forsennato, stramba a 0,1 all’ora e torna in spiaggia. Lasca il caricabasso, controlla la bugna, cambia pinna “ste maledette pinne in carbonio sono troppo sensibili, è Bjorn che c’ha il piedone, mica come me che sono sensibile”, e sposta il piede d’albero. Rientra in acqua e non plana. Esce sconsolato e si getta sul baretto, non prima di aver ricontrollato le previsioni via cellulare UMTS, e di aver rifatto per la terza volta il trimming a tavola e vela. Mentre mangia nota che la bandiera del cornetto Algida del baretto comincia piano piano a tendersi e, fattesi le 13, i primi windsurfisti cominciano ad arrivare in loco. Allora torna sui suoi passi e i 12 nodi che nel frattempo ha messo, lo consigliano a cambiare vela. Vai con il formula e quella più piccola. Mentre monta rinforza ed allora… “forse è da slalom, così plano a palla”. Nel frattempo quello accanto a lui monta l’unica cosa che ha: freewave 109 e 5.8 e si avvia verso il mare. Il nostro, talmente preso a ragionare su misure di Boom, Luff, Trick, Track, Fin, Mast, Straps e Pads, non si accorge che il suo collega plana senza fatica. Monta lo slalom e entra in acqua. Il bordo a palla di fuoco gli fa capire che, con l 8.5 è un po’ soprainvelato. Smonta la 8.5 e prova con il freerace con 2 camber ma più piccola. Nel frattempo l’altro plana già da 1 ora. Rientra in acqua ma riesce subito: “ha messo un po’ di ondina, vado con il freewave” pensa dentro di sé deciso. Monta finalmente il freewave con la 5.8 come il suo vicino di parcheggio e gli altri 25 windsurfisti arrivati nel frattempo avevano fatto da 2 ore. Il sole comincia a calare ma il tempo per planare perfettamente trimmati e con la roba giusta c’è. Rientra in acqua stavolta con attrezzatura analoga a quella dei suoi simili. Strappa due planate perché il vento, dopo il calasole e la botta che lo ha fatto stare soprainvelato nel terrore per un buon quarto d’ora, è finito. Rimane a largo dopo l’unico bordo serio che ha fatto e rientra a nuoto. Nel parcheggio tutti hanno già smontato l’unica attrezzatura che avevano montato e si preparano ad andare via. Il windsurfista tecnologico però ha invaso il parcheggio con vele (tutte lasciate montate per non perdere tempo), tavole, alberi e pinne. Deve spostare tutto per evitare che quello con il freewave e la 5.8 (che nel frattempo si è fatto 4 ore in acqua) gli schiacci l’albero North Sails bianco nuovo di zecca e la pinna Deboichet che gli è costata più dell’anello di diamanti che ha regalato alla moglie (per tenersela buona). Smonta quando ormai è buio, raccoglie la sua roba, disseminando cacciaviti BETA da 20 euro l’uno, viti per le pinne e il cazzino per il caricabasso che il giorno dopo entreranno nel “quiver” di qualcun altro, e riparte. Minuti in planata totali, glielo dice il GPS, 12 e 27 secondi. Tempo di montaggio, smontaggio, entra ed esci dall’acqua, trimma, cazza, lasca, avvita, svita, scegli, sfila, infila, e riponi il tutto, 10 ore, 47 minuti, 33 secondi e due decimi. E non c’è bisogno del GPS per calcolarlo.

non penso che tale situazione così bizzarra possa realizzarsi praticamente...tuttavia da sicuramente l'idea di come l'uomo spesso diventa schiavo di quello che possiede dimenticandosi che in fondo basta poco per divertirsi....mi è piaciuta la frase: il windsurfista tecnologico vive per la sua attrzzatura!!
però ciò non dovrebbe trarre in inganno...per uscire da 6-8 a 25 NODI non servono 12 alberi...ne bastano 3, più o meno quelli che servono per uscire dai 15 ai 30 nodi... questo significa che è possibile, ottimizzano la propria attrazzatura e i relativi costi, aumentare considerevolmente le uscite...basta solo comprare ciò di cui si ha veramente bisogno, senza tanti schemi, quiver, furgoni, gps, ecc.
il windsurf non è come il kite che con un ala copri dai 10 ai 22 nodi....il windsurf è anche regolaggio, è anche tornare a riva e regolarsi fino a trovare il giusto trim...a volte una pinna in più evita di cambiare tavola, perché magari il vento da 15 è passato a 20 e + nodi... QUESTO PERO' NON DOVREBBE IMPIGRIRE IL SERFISTA, CHE INVECE DI PUNTARE SUL MANICO, PUNTA SOLO SULLA PROPRIA ATTREZZATURA!!!
CIò non riguarda solo il mondo del windsurf......

Bellissimo, ancora rido!
Ma dove ca.. l' hai trovato???

io penso che ogni persona sia libera di fare windsurf come voglia, io ricordo che quando ho iniziato una tavola una vela ( 355 strato f2e vela 6,3 in maylar) si usciva da che si muoveva la tavola 4 nodi a tempesta cioè sempre ed era bellessimo, questo perchè eravamo ignoranti ed è bellessimo quando la si usa, non c'erano video , riviste e altro che potesse accrescere la nostra conoscenza, è chiaro che quando scopri che con 30 nodi e meglio avere la 4,5 che la 5 o avere un 75 litri che 90 che montare la vela con il suo albero rende forse di più, poi ti guardi il portafoglio e vedi che puoi spendere qualche soldo credimi lo spendi tranne che tu sia di origini genovesi, cosa voglio dire che ognuno fa le cose per essere felice quindi non ci sono delle regole si puo fare wind con 1000 euro come con 10000 si puo andare in giro con un auto di 5000 euro che con una di 100000 . raga l'importante che ci divertiamo tutti insieme senza avere il seme dell'invidia. ci vediamo in acqua.

infatti il discorso va sulle esagerazioni che non è detto che rendano per forza felici...anzi a volte sono pure controproducenti ... l'esempio ovviamente estremizzato, rende l'idea.....
infatti il tipo con tutta quella attrezzatura era convinto che si potesse divertire di più e per più tempo...invece è finita per diventare vittima di tutta quella roba e senza nemmeno divertirsi...
chiaramente l'esempio non penso fosse riferito a nessuno in particolare e nemmeno che si potesse verificare in natura una simile situazione...

però penso che il consiglio GIUSTISSIMO di mantenersi con i piedi per terra in fondo non sia male.... è chiaro che poi ogniuno è libero di fare le cose come vuole... ci mancherebbe, la libertà indiscutibile di poter spendere i soldi come vogliamo nessuno ce la può negare!!!!!

Ou e bbasta! Mizzica chi siti seri!
Ridiamoci su, e attendiamo di vederci in acqua!

si si, a te proprio in acqua ti devo vedere....

purtroppo lo vedrai solo un attimo, quannu u passi.

forse lo vedrò più di un singolo attimo ma tanti tanti singoli attimi...

e vaiiiiiii.

Tutti chiacchere e distintivo.. amma vviriri

oggi si va?

io mangio qualcosina e mi butto... alla faccia della tracheite!

oh gian, da quanto tempo ....
io sono uscito al cvk e ho montato 5 + 90 lt. ho fatto un paio di bordi e ho cambiato tavola (la oramai famosa 115) mezz'ora a palla di cannone e poi ricambio tavola perchè il vento continuava a rinforzare (90l) per surfare lo shorebreak di 50 cm.. poi rimolla nuovamente e a quel punto esco ... in tutto 1h30 di buona papariata ..

PS: avvistata dal sottoscritto (salvo errori o allucinazioni che comunque escludo visto che mi sono fermato a guardarla da quasi vicino) la celebre caravella portoghese, nota medusa dei mari caldi che da qualche tempo si è acclimatata nel mediterraneo.... se la tocchi sò cazzi ...

PS 2: a proposito sapete quale sia l'ente competente in zona per la fauna marina??
qualche tempo fa ho sentito che uno di questi enti ha liberato alcune tartarughe caretta, caretta nella zona di scoglitti (credo), vorrei domandare loro se hanno avuto altre segnalazioni di questo tipo ..

...pardon Lele, ma di che ti fai?

eh si la domanda è legittima ....
comunque ho gia contattato la capitaneria di porto di pozzallo .....

http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/ambiente/meduse-reti/allarme-killer/allarme-killer.html

e per la cronaca quella pubblicata in foto non è la caravella ....

CARAVELLA PORTOGHESE (physalia physalis) tipica per la sua sacca d'aria galleggiante visibile in superficie, i suoi lunghissimi (anche 30 metri) ma molto sottili tentacoli sono fortemente urticanti e provocano un

forte abbassamento della pressione sanguigna con conseguente collasso e possibile morte

negli individui più sensibili; originaria dei mari tropicali è diffusa anche lungo coste Atlantiche spagnole e occasionalmente può entrare nel Mediterraneo.

La studio da tempo, ora sono cazzi amari.

sti cazzi!

anche la mia pinna è bella lunga.... può arrivare fino a 70 cm, ed è anche molto tagliente...vediamo quest'estate chi la spunta, a caravella o la mia grandissima "barcarella"

siete a spina oggi? se esco presto da lavoro mi arricampo ....

Come sono le condizioni?
Ponente-maestrale, a spina non sarà un granchè.

Playa degli americani, brutti localizzati?

al cvk dalla webcam si vedono già passare i surfisti che hanno occupato il k-point (alla sinistra di un moletto alla fine della spiaggia), credo proprio che andrò a droppargli qualche onda e tutto alla faccia delle precedenze ....